Confapi ha preso parte al Tavolo generale della Chimica, presieduto dal ministro Adolfo Urso, che si è tenuto lo scorso 22 marzo presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Gli argomenti trattati, affrontati in occasione dei precedenti Tavoli e in gran parte sottoscritti all’unanimità dai partecipanti ma da rivedere e perfezionare, sono stati: valorizzazione e recupero degli scarti industriali, energia, ricerca e sviluppo, semplificazione ed efficienza della pubblica amministrazione e reshoring. Per la Confederazione è intervenuta Daniela Ramello, Vice Presidente vicario di Unionchimica – Confapi che ha condiviso, in particolare, osservazioni e proposte sul recupero meccanico e chimico degli scarti industriali e sul reshoring.
“La buona prassi italiana sviluppata nella filiera del packaging – ha affermato Ramello – ha dimostrato che si possono ottenere ottimi risultati in particolare sul riciclo e recupero meccanico del rifiuto post consumo per i polimeri facilmente intercettabili come il PET”. “La recente Proposta di Regolamento Europeo sull’imballaggio e sul rifiuto di imballaggio – ha poi spiegato – rischia, se pubblicata nella forma attualmente prevista, di vanificare i risultati raggiunti a livello Nazionale imponendo modelli di sostenibilità ambientale più tipici di altri Stati Membri basati sul riuso e sul deposito cauzionale non percorsi dal nostro Paese”. Il recupero meccanico – secondo Confapi – richiede comunque l’ulteriore sviluppo di una rete capillare di selezione e di raccolta differenziata a livello nazionale. Il Ministero potrebbe favorire, anche attraverso opportuni finanziamenti le collaborazioni Pubblico/Private (Enti, Consorzi, Comuni, Centri di Ricerca, Imprese) spingendo anche le Regioni a favorire gli investimenti su impianti con forte necessità di saturazione per sostenibilità economica. Per quanto riguarda invece il recupero chimico vi è la necessità di investire ulteriormente in ricerca e sviluppo con conseguenti ingenti investimenti economici. A livello nazionale risultano tuttora indispensabili know-how e dotazioni impiantistiche non sempre disponibili. In merito al reshoring, Ramello ha riaffermato quindi la necessità di “accompagnare e valorizzare il rientro di molte imprese del settore chimico, in particolare le PMI, sul piano della semplificazione normativa e dell’iter autorizzativo rapido. Tali aiuti e semplificazioni, anche di tipo economico, si dovrebbero basare sul trasferimento di realtà imprenditoriali di eccellenza anche delle produzioni italiane non nuove ma esclusivamente trasferite”.
Per Confapi è inoltre opportuno sviluppare in Italia supply chain (catene di fornitura) competitive con il fine di ridurre la dipendenza da importazioni di tecnologie e materiali e, anzi, trasformarle in un punto di forza e di crescita.
fonte: confapi.org