Confapi ha condotto un’indagine attraverso interviste mirate a un campione rappresentativo di imprese che aderiscono al proprio sistema.
Dall’indagine è emerso, sottolineato dalla quasi totalità delle imprese, l’emergenza legata alle fonti energetiche e alle materie prime. L’82,6% delle imprese intervistate lamenta, infatti, un aumento considerevole nell’ultimo anno dei costi delle materie prime che sta impattando negativamente sull’attività aziendale. Mentre il 64% registra problemi di approvvigionamento delle materie prime a cui si somma un notevole aumento dei costi di trasporto (per il 40% delle imprese).
Dallo studio si evince altresì che il 30% del campione ha subito gravi danni a causa della pandemia tanto da dover rivedere i piani aziendali, riprogrammarne gli obiettivi e mettere in campo strumenti di flessibilità organizzativa. Viceversa, il 43% degli imprenditori ha ritenuto gestibile l’impatto pandemico sull’attività aziendale, limitandosi ad apportare solo modeste variazioni all’organizzazione interna. C’è anche una percentuale minima di aziende (9%) che non ha risentito affatto degli effetti della pandemia.
Per contrastare gli effetti del coronavirus circa il 32% degli imprenditori ha operato mediante un contenimento dei costi di struttura, mentre il 16,67% ha differito o cancellato gli investimenti pianificati ma non avviati e il 5,6% quelli in fase di realizzazione. La pandemia ha inferto un duro colpo all’economia italiana, ma tutti gli indicatori evidenziano, in generale, come le Pmi abbiano complessivamente risposto bene alla crisi. Le azioni messe in campo per ridurre i costi, unite ad una diffusa solidità creditizia, hanno permesso a gran parte delle imprese di resistere ad un evento tanto straordinario senza subire danni irreparabili. Questo ha anche consentito, in larga parte, di mantenere stabili gli obiettivi annuali prefissati.
Sotto il profilo occupazionale, il 43,5% del campione dichiara che nei prossimi 12 mesi non attuerà variazioni dell’organico aziendale mentre quasi il 22% ritiene ancora prematuro fare delle previsioni visto il clima di incertezza tutt’ora esistente. Un quarto del campione prevede invece di effettuare delle nuove assunzioni per adeguarsi alle mutate esigenze di mercato. Proprio sulle prospettive di mercato più di un terzo degli imprenditori vede all’orizzonte una leggera crescita (33,32%) e solo il 5,8% ne prevede un forte rialzo.
Le Pmi del nostro paese hanno sempre dimostrato grande capacità di reazione nei momenti più difficili, come ampiamente confermato anche nel periodo della pandemia. Ora però si attendono una maggiore vicinanza da parte delle Istituzioni. Una politica industriale coraggiosa e a lungo raggio è indispensabile per ridare certezze verso il futuro. Certezze fondamentali per tornare a fare investimenti ed essere competitivi su tutti i mercati.
L’indagine Confapi è stata realizzata utilizzando un campione costituito prevalentemente da Industrie manifatturiere dei settori della meccanica, della chimica, del tessile, dell’edilizia, dei trasporti, dell’agroalimentare, del legno arredo e dei servizi. Le imprese sono localizzate per il 66,13% nel Nord del Paese e in particolare il 33,42% nell’area Nord Ovest e il 32,71% nell’area del Nord Est. Le imprese del Centro e del Sud Italia costituiscono il restante 33,87% dell’intero campione. Quasi il 60% del campione è rappresentato da Pmi fino a un massimo di 49 addetti.
Online il nuovo numero di Confapinews
E’ disponibile il nuovo numero di “Confapinews”, il mensile della Confederazione Piccola e Media Industria Privata. In evidenza le proposte Confapi avanzate al Governo in merito alla crisi energetica e al Decreto Milleproroghe, oltre a una indagine sugli effetti del caro energia sulle Pmi. E poi ancora notizie utili sugli ultimi contributi a favore delle imprese e tutti gli aggiornamenti dall’Europa, dal territorio e dal sistema Confapi.
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Confapi al Tavolo Mise su Pnrr: presentati progetti per oltre 18 mld
Si è riunito il Tavolo permanente per il partenariato economico sociale e territoriale per l’attuazione del PNRR, presieduto da Tiziano Treu. Per Confapi era presente il Vicepresidente Fabrizio Cellino. Nel corso dell’incontro sono stati presentati e discussi i progetti del Ministero dello Sviluppo Economico cui sono destinati 18,161 miliardi di euro dei complessivi 222,1 miliardi previsti dal PNRR e dal Fondo complementare. I progetti riguardano diverse Missioni. Quella relativa a “Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo” (14,1 mld di euro) ha l’obiettivo di favorire l’innovazione in chiave digitale, sostenendo la trasformazione dei processi produttivi delle imprese e gli investimenti strategici innovativi per le filiere del Made in Italy. La Missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica” (1,25 mld di euro) ha l’obiettivo generale di favorire la transizione green del Paese puntando sull’energia prodotta da fonti rinnovabili, sostenendo gli investimenti in ricerca e innovazione. La Missione “Dalla Ricerca all’Impresa” (2,35 mld) mira invece ad incrementare gli investimenti privati in R&S e le misure previste sono finalizzate a migliorare la propensione delle Pmi e start-up all’innovazione. Infine, la missione “Imprenditorialità femminile”, per la quale è stata prevista una dotazione di 400 mln di euro, ha lo scopo di sostenere la realizzazione di progetti per imprese a conduzione femminile. La misura prevede il finanziamento del Fondo per l’imprenditorialità femminile e il rifinanziamento di misure già esistenti quali Nuove Imprese a Tasso zero e Smart&Start.
INDAGINE CONFAPI: CARO ENERGIA COSTERÀ A IMPRESE 25 MILIARDI NEL 2022
La piccola e media industria privata è preoccupata, in un momento che dovrebbe essere di ripresa economica, dei forti rialzi dei beni energetici. L’Ufficio Studi di Confapi ha appena realizzato un’indagine tra gli associati proprio per capire l’impatto e le conseguenze che questi aumenti avranno nei prossimi mesi sulle aziende. Dalla ricerca, su una scala da 1 a 10 punti, è emerso che il costo dell’energia elettrica incide sull’utile d’esercizio tra 5 e 10 punti per il 29% delle aziende interpellate, mentre per 25,8% inciderà tra l’11% e il 30%.
Delle aziende intervistate infatti il 54,8% vanta contratti a prezzo variabile a fronte del 45,2% protetto da prezzo fisso. Tuttavia il primo aspetto da evidenziare è che già il 43,8% delle aziende coperte da un contratto a prezzo fisso ha in essere un prezzo medio di fornitura di oltre €120/MWh pari ad un aggravio del 100% rispetto al prezzo medio dell’elettricità nel 2019.
Nell’insieme, la maggioranza delle PMI che vantano oggi un contratto a prezzo fisso si troverà a rinegoziare i contratti di fornitura tra il secondo e il quarto trimestre 2022. Tenuto conto della condizione di grave tensione che insiste attualmente sul mercato energetico europeo e dall’andamento della curva forward, è lecito attendersi a fine 2022 una rinegoziazione nell’ordine dei €180/MWh pari a un incremento del 200% rispetto al 2019.
Secondo l’indagine di Confapi, su un piano più macro, ipotizzando un consumo industriale di elettricità (PMI e grandi imprese) di circa 211TWh (-5% rispetto ai consumi 2019) e un aggravio medio dell’elettricità stimato in €120/MWh rispetto al 2019 (prezzo medio dell’elettricità è stato pari a €60/MWh), l’impatto economico della bolletta luce sul sistema industriale italiano ammonta a circa €25 miliardi.
Confapi partecipa a Tavolo permanente per il partenariato economico sociale e territoriale
Confapi, rappresentata dal Vice Presidente Fabrizio Cellino, ha partecipato oggi alla riunione del Tavolo permanente per il partenariato economico sociale e territoriale per l’attuazione del PNRR. Il Tavolo, presieduto da Tiziano Treu, ha proseguito i lavori sul delicato tema della semplificazione burocratica e amministrativa. Confapi ha rimarcato la necessità di semplificare la macchina burocratica per modernizzare e ottimizzare quelle procedure e quegli adempimenti in grado di creare una pubblica amministrazione innovativa, che possa nei prossimi anni accompagnare la realizzazione di quei progetti e quelle opere che sono oggi strategiche per il futuro del nostro Paese. Sono stati segnalati gli ambiti di intervento prioritari sui quali attuare i provvedimenti di semplificazione garantendo un monitoraggio che coinvolga pienamente tutti gli stakeholder.
Tra gli altri, sul tema delle infrastrutture digitali, la messa a regime di un’uniformità nazionale delle procedure degli sportelli unici per le attività produttive e per l’edilizia è fondamentale per evitare diversità tra regione e regione e per consentire anche alle banche dati della pubblica amministrazione di dialogare più facilmente tra di loro.
CONFAPID AL COMITATO NAZIONALE PARITÀ
ConfapiD, rappresentata dalla Presidente Giovanna Boschis, ha partecipato oggi al Comitato Nazionale di Parità, costituito dal Ministero Del Lavoro per il confronto con le Parti sociali sui temi connessi al welfare e alle politiche del lavoro.
In questa fase il Comitato sta lavorando sulle priorità e le azioni previste da PNRR in materia di parità di genere a supporto delle misure che verranno implementate dal Governo. Per rendere più incisive le attività del Comitato, saranno attivati dei gruppi di lavoro sulle principali macroaree di intervento. La Presidente Boschis ha ribadito la necessità di incrementare il sostegno ai progetti di autoimprenditorialità femminile, le misure di accesso al credito e adeguare il sistema di ammortizzatori sociali per le imprenditrici. Ha anche evidenziato l’urgenza di potenziare le infrastrutture sociali, intese come posti negli asili nido, servizi di post scuola o a sostegno degli anziani e dei portatori di handicap, e di supportarle con detrazioni dei costi di baby sitting e caregiving, con l’obiettivo di rendere questi strumenti più facilmente accessibili anche alle imprenditrici, oltre che dalle lavoratrici.
CASASCO NOMINATO VICEPRESIDENTE INSME
Roma, 10 dicembre – Maurizio Casasco, Presidente di Confapi e di Cea-Pme, la Confederazione europea delle Pmi, è stato nominato oggi vicepresidente dell’Insme, il network internazionale delle Piccole e Medie Industrie.
“Ringrazio il Presidente Sergio Arzeni e tutto il board dell’Insme per questo importante riconoscimento – dice Casasco – Da sempre l’obiettivo dell’Insme è quello di facilitare lo scambio di idee, di know-how e di competenze, di diffondere metodologie e strumenti originali e di promuovere il dialogo pubblico-privato. In modo particolare in questo delicato e difficile momento di crisi, ritengo che la cooperazione tra le associazioni dei diversi Paesi del mondo sia la strada vincente per supportare le Pmi. È sempre più necessario riunire a livello nazionale e internazionale professionisti, imprenditori, decisori politici, ricercatori e, più in generale, tutte le reti che lavorano nei campi dell’innovazione e del trasferimento tecnologico. In qualità di presidente di Confapi e di Cea-Pme – conclude Casasco – sono ben felice di dare il mio supporto e il mio contributo all’Insme perché, sono convinto, che da questa crisi possiamo uscirne tutti più forti, ma a condizione che si faccia squadra e che vengano messe in campo tutte le migliori competenze”.
Nuove risorse da Fondo Simest per le Pmi
Simest ha riaperto la possibilità di presentare progetti a valere sul Fondo 394 e al momento restano ancora circa 450 milioni di euro disponibili.
Il Fondo, gestito da SIMEST in convenzione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), è stato dotato di 1,2 miliardi di euro – di cui 400 milioni relativi alla quota di cofinanziamento a fondo perduto – ed è stato finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Le risorse del Fondo sono destinate esclusivamente alle piccole e medie imprese, asse portante del sistema produttivo italiano, e verranno veicolate attraverso tre nuove tipologie di finanziamento:
– Transizione digitale ed ecologica delle Pmi a vocazione internazionale;
– Partecipazione delle Pmi a fiere e mostre internazionali, anche in Italia, e a missioni di sistema;
– Sviluppo del commercio elettronico delle Pmi in Paesi esteri (e-commerce).
Le aziende potranno richiedere un finanziamento a tasso agevolato (attualmente lo 0,055% annuo) con una quota di cofinanziamento a fondo perduto fino al 25%, nel limite delle agevolazioni pubbliche complessive concesse in regime di temporary framework, e senza necessità di presentare garanzie.
Le Pmi con sede operativa, da almeno 6 mesi, in una regione del Sud Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna) possono richiedere una quota di co-finanziamento a fondo perduto più elevata, fino a un massimo del 40%, nel limite di agevolazioni pubbliche complessive concesse in regime di Temporary Framework. Alle Pmi del Sud Italia è inoltre riservato il 40% della dotazione complessiva del Fondo 394 (Riserva Sud), ossia 480 milioni di euro.
La presentazione delle domande dovrà essere effettuata entro le ore 18 del 3 dicembre 2021, salvo chiusura anticipata per esaurimento delle disponibilità finanziarie.
Per approfondire gli aspetti operativi di accesso al Fondo e di presentazione della domanda, Confapi ha organizzato un webinar per il prossimo 22 novembre alle ore 11.00 con i funzionari di Simest che potranno rispondere direttamente ai quesiti e fornire tutto il supporto utile alle nostre aziende.
NUOVA GIUNTA DI PRESIDENZA
Il consiglio direttivo di Confapi, riunito al Parco dei Principi Grand Hotel di Roma, ha eletto la nuova giusta di presidenza, che affiancherà il presidente confederale per il prossimo triennio.
Confermati i rappresentanti delle categorie Delio Dalola e Lorenzo Giotti, così come Corrado Alberto, Giorgio Binda, Amedeo Bonomi, Cristian Camisa, Fabrizio Cellino, Gian Piero Cozzo, Vincenzo Elifani, Marco Mariotti, Filiberto Martinetto, Francesco Napoli, Luigi Sabadini, Carlo Salvati e Carlo Valerio. Nuovi ingressi invece quelli di Luca Adinolfi, Giorgio Delpiano, Cristina Dibari, Massimo De Salvo, Pierantonio Invernizzi, Raffaele Marrone, Donatella Pecchini, Manfredi Ravetto.
Ratificata la nomina, l’organo si è riunito subito per la prima volta nella sua nuova composizione.
CONFAPI, URGENTE CONFRONTO TRA PARTI SOCIALI SUI TEMI DELLA RIPRESA
CONFAPI, URGENTE CONFRONTO TRA PARTI SOCIALI SUI TEMI DELLA RIPRESA
Roma, 24 agosto – “Ci accingiamo ad affrontare come rappresentanti delle forze produttive del Paese una ripresa autunnale che, per poter garantire le condizioni necessarie a qualsiasi piano di crescita e sviluppo del lavoro, ci impone la responsabilità di affrontare senza indugi temi e questioni prioritarie”. Così il testo di una lettera inviata dal presidente di Confapi Maurizio Casasco ai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil per chiedere un incontro.
“È necessario – prosegue la lettera di Casasco – appurare la possibilità di un avviso comune che inviti il Governo ad introdurre l’obbligo vaccinale nelle aziende e nei luoghi di lavoro, sia per confrontarci apertamente su temi parimenti importanti che, a fronte di un mutamento così radicale degli scenari nazionali e internazionali richiedono unità di azione e intenti”.
“Confapi è sicura che su tale impostazione potranno convergere le altre forze datoriali che hanno sottoscritto il protocollo sulle misure per il contrasto al Covid nei luoghi di lavoro, che hanno a cuore gli interessi del Paese, alle quali è stato rivolto un uguale invito per avviare un percorso comune”, conclude la lettera.