DEF: LE OSSERVAZIONI DI CONFAPI IN SENATO

Confapi è intervenuta oggi in audizione presso la Commissione Bilancio del Senato della Repubblica per esprimere le proprie osservazioni sul Documento di Economia e Finanza 2023. Il Vicepresidente di Confapi, Francesco Napoli, ha espresso una cauta soddisfazione e nello stesso tempo ha portato ai parlamentari la preoccupazione delle piccole e medie industrie che “ora più che mai necessitano di interventi espansivi di medio e lungo periodo per garantire alle imprese quella competitività necessaria e per continuare a essere protagoniste nei nuovi mercati europei e internazionali”.

In merito alla riforma Fiscale, Confapi ha confermato l’apprezzamento sui principi contenuti nella legge delega finalizzati alla sburocratizzazione e alleggerimento degli adempimenti fiscali sia a carico delle persone fisiche sia degli imprenditori. Bene quindi l’ipotesi di un’abolizione completa dell’Irap nonché di una diminuzione dell’Ires per gli utili reinvestiti. La Confederazione propone una completa detassazione degli utili se portati a capitale sociale e con un limite temporale che impedisca una diversa destinazione dell’utile conseguito. Per quanto riguarda l’impegno del Governo per l’abbattimento del cuneo fiscale, il vice presidente Napoli ha invitato a “essere più coraggiosi e perseguire in tempi brevi l’obiettivo di un effettivo taglio di almeno un terzo a favore delle imprese stesse, un passaggio essenziale per salvaguardarne la competitività”.

In relazione al Pnrr, l’invito è stato a “non indugiare”. Confapi ha espresso “preoccupazione per quello che potrà essere il cronoprogramma. Auspichiamo – ha detto Napoli – una maggiore attenzione alle prossime fasi evitando rallentamenti che potrebbero vanificare quanto di buono fatto finora, considerando che ci sono oltre 40 miliardi di euro di affidamenti da perfezionare entro dicembre 2023. Da parte nostra c’è la disponibilità a collaborare in ogni forma, mettendo altresì a disposizione degli enti locali il nostro Know how e i nostri tecnici sui territori”.

Il Vicepresidente ha quindi ricordato la necessità di garantire ai crediti d’imposta previsti dal Piano Transizione 4.0, anche negli anni futuri, il medesimo regime agevolativo previsto nel 2022, visto che tali crediti hanno subìto un decremento progressivo e da ultimo un dimezzamento netto delle aliquote tra il 2022 e l’anno in corso. Infine sulla questione Payback è stata rilanciata la proposta di Confapi: creare, se non ne fosse possibile l’abrogazione, una sorta di “No Tax Area”, una franchigia, destinata esclusivamente alle aziende di minori dimensioni.

fonte: Confapi.org

Online il numero di Confapinews dedicato al 75esimo

E’ online il nuovo numero di Confapinews, il periodico d’informazione della Confederazione Piccola e Media Industria Privata. Questo mese un numero speciale dedicato integralmente all’evento del 75esimo anniversario della Confederazione. Una cronistoria ricca di fotografie che parte dalla vigilia, la sera del 28 marzo, dove è stata organizzata una cena comprensiva di vista presso la Galleria Borghese. Poi ampio spazio all’Auditorium della Conciliazione, luogo dell’evento: gli arrivi dei 1500 imprenditori, il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la benedizione di Papa Francesco, il videomessaggio del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Subito dopo la relazione del Presidente Cristian Camisa e gli interventi sul palco dei rappresentanti del Governo: il Vice Premier e Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il Ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone e il Vice Premier e Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. A seguire l’intervento del Presidente Emerito Maurizio Casasco, nella sua veste di Presidente di European Entrepreneurs Cea-Pme.

Non è mancato lo spazio per riflettere sul ruolo cruciale delle Pmi con un focus sul mondo del lavoro in continua evoluzione: il direttore di YouTrend, Lorenzo Pregliasco, ha presentato un sondaggio focalizzato sul mondo del lavoro e delle imprese realizzato in collaborazione con il Centro Studi di Confapi. Il giornalista Nicola Porro ha moderato la tavola rotonda ‘”Il mercato del lavoro del futuro: nuove regole di ingaggio?’”, a cui hanno preso parte Monsignor Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, Carolina Sansoni, co-founder di TalkinPills, Carlo Alberto Carnevale Maffè, professore associato SDA Bocconi School of Management e Carlo Pisani, professore ordinario dell’Università di Roma Tor Vergata.

I riflettori si sono infine accesi sui protagonisti della storia della Confederazione: in una cerimonia che ha chiuso le celebrazioni dei 75 anni della nostra Confederazione, sono stati conferiti riconoscimenti alle aziende associate che rappresentano l’eccellenza del Made in Italy.

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fonte: Confapi.org

CONFAPI AL MIMIT PARTECIPA AL TAVOLO GENERALE DELLA CHIMICA

Confapi ha preso parte al Tavolo generale della Chimica, presieduto dal ministro Adolfo Urso, che si è tenuto lo scorso 22 marzo presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Gli argomenti trattati, affrontati in occasione dei precedenti Tavoli e in gran parte sottoscritti all’unanimità dai partecipanti ma da rivedere e perfezionare, sono stati: valorizzazione e recupero degli scarti industriali, energia, ricerca e sviluppo, semplificazione ed efficienza della pubblica amministrazione e reshoring. Per la Confederazione è intervenuta Daniela Ramello, Vice Presidente vicario di Unionchimica – Confapi che ha condiviso, in particolare, osservazioni e proposte sul recupero meccanico e chimico degli scarti industriali e sul reshoring.

  “La buona prassi italiana sviluppata nella filiera del packaging – ha affermato Ramello – ha dimostrato che si possono ottenere ottimi risultati in particolare sul riciclo e recupero meccanico del rifiuto post consumo per i polimeri facilmente intercettabili come il PET”.  “La recente Proposta di Regolamento Europeo sull’imballaggio e sul rifiuto di imballaggio – ha poi spiegato – rischia, se pubblicata nella forma attualmente prevista, di vanificare i risultati raggiunti a livello Nazionale imponendo modelli di sostenibilità ambientale più tipici di altri Stati Membri basati sul riuso e sul deposito cauzionale non percorsi dal nostro Paese”. Il recupero meccanico – secondo Confapi – richiede comunque l’ulteriore sviluppo di una rete capillare di selezione e di raccolta differenziata a livello nazionale. Il Ministero potrebbe favorire, anche attraverso opportuni finanziamenti le collaborazioni Pubblico/Private (Enti, Consorzi, Comuni, Centri di Ricerca, Imprese) spingendo anche le Regioni a favorire gli investimenti su impianti con forte necessità di saturazione per sostenibilità economica. Per quanto riguarda invece il recupero chimico vi è la necessità di investire ulteriormente in ricerca e sviluppo con conseguenti ingenti investimenti economici. A livello nazionale risultano tuttora indispensabili know-how e dotazioni impiantistiche non sempre disponibili. In merito al reshoring, Ramello ha riaffermato quindi la necessità di “accompagnare e valorizzare il rientro di molte imprese del settore chimico, in particolare le PMI, sul piano della semplificazione normativa e dell’iter autorizzativo rapido. Tali aiuti e semplificazioni, anche di tipo economico, si dovrebbero basare sul trasferimento di realtà imprenditoriali di eccellenza anche delle produzioni italiane non nuove ma esclusivamente trasferite”.

Per Confapi è inoltre opportuno sviluppare in Italia supply chain (catene di fornitura) competitive con il fine di ridurre la dipendenza da importazioni di tecnologie e materiali e, anzi, trasformarle in un punto di forza e di crescita.

fonte: confapi.org

Fisco, Confapi a palazzo chigi: riforma in tempi brevi, detassare straordinari e utili

“Non possiamo che accogliere con favore una riforma sostanziale dell’intero sistema fiscale che va attuata in tempi brevi per consentire alle industrie di rapportarsi con il fisco in maniera proattiva”. Così Cristina Di Bari, componente di Giunta Confapi, che questa mattina ha preso parte a Palazzo Chigi all’incontro con cui il Governo ha illustrato alle Associazioni di categoria lo schema di delega fiscale.

“Da tempo – ha sottolineato la rappresentante di Confapi – sosteniamo la necessità di una riforma organica e strutturale del sistema fiscale che sia improntata a sburocratizzare e alleggerire gli adempimenti fiscali sia a carico delle persone fisiche sia degli imprenditori. Una riforma che dovrà puntare a migliorare l’equità e l’efficienza dell’intero sistema tributario, riducendo le aliquote effettive sui redditi e aumentando al contempo la propensione delle imprese a investire, a capitalizzarsi e a creare reddito e occupazione”.

“Il superamento dell’Irap – prosegue Di Bari – è un primo passo, ma deve essere abrogata definitivamente anche per le industrie. Altro tema fondamentale è la perdita di salario reale che non può ricadere sulle imprese, già messe a dura prova da aumento dei tassi e dei costi di produzione. Per questo motivo abbiamo sempre sostenuto la completa detassazione dei premi di produzione e degli straordinari. Oltre alla necessità di dover lavorare al taglio del cuneo fiscale, bisogna rendere strutturale anche la detassazione e la decontribuzione degli aumenti retributivi definiti a livello di contrattazione nazionale”.

“Riteniamo sia necessario – aggiunge Di Bari – includere una completa detassazione degli utili se portati a Capitale Sociale, prevedendo un limite temporale che impedisca una diversa destinazione dell’utile conseguito: sarebbe un modo semplice per risolvere il problema endemico della sottocapitalizzazione delle piccole e medie industrie e potrebbe rappresentare un volano per nuovi investimenti che si traducono in maggiore produttività e nuovi posti di lavoro”. Per Confapi “l’onere burocratico che oggi le imprese e i contribuenti sono chiamati ad affrontare rappresenta una vera e propria imposta occulta che costituisce un freno reale alla crescita economica. Basti pensare che un nostro imprenditore impiega in media 238 ore annue per pagare le imposte, il 46% in più della media Ocse. Tra dichiarativi e adempimenti/pagamenti fiscali una piccola e media industria ogni anno deve effettuare ben 89 operazioni. Costi, tempo e risorse sottratte all’attività d’impresa. Inoltre, effettua in un anno 15 diverse imposte al fisco, 6 in più di un suo collega tedesco, 7 in più di un inglese, di uno spagnolo o di un francese e 9 in più di uno svedese”.

PNRR: opportunità unica, realizzare subito opere strategiche

Confapi è intervenuta oggi nel corso della 5ª Commissione permanente del Senato della Repubblica per esprimere le valutazioni sul disegno di legge di attuazione del Pnrr. Il Vicepresidente di Confapi, Francesco Napoli, ha espresso preoccupazione in merito al cronoprogramma del Piano da qui al 2026 in quanto la scadenza è perentoria, ribadendo poi come sia “fondamentale realizzare quanto prima le opere strategiche previste per cui è necessaria quindi una maggiore attenzione alle prossime fasi evitando rallentamenti che potrebbero vanificare quanto di buono fatto finora”. Apprezzabili quindi gli interventi semplificativi delle procedure di affidamento così come è condivisibile il rafforzamento delle dotazioni degli organismi di verifica delle varie fasi progettuali. Secondo Confapi sarebbe opportuno introdurre una norma di salvaguardia che velocizzi i trasferimenti dei fondi agli enti locali a tutela delle imprese che hanno eseguito le opere appaltate, ma anche semplificare l’accesso da parte delle Stazioni Appaltanti al Fondo per la Revisione Prezzi. Apprezzabile l’affidamento da parte di enti locali alle comunità energetiche rinnovabili di aree per la realizzazione di impianti energetici; in questo senso si potrebbe prevedere una incentivazione differenziata, dando la possibilità fin da subito di costituire delle Comunità Energetiche agli impianti esistenti di potenza fino a 1 MW. Relativamente alle sinergie tra mondo dell’impresa e quello dell’Università e ricerca andrebbe innalzato ulteriormente lo sgravio contributivo previsto per il finanziamento da parte delle imprese delle borse di studio per l’accesso a dottorati innovativi di ricerca. Infine, in merito alla soppressione del Tavolo per il partenariato territoriale, economico e sociale Confapi si è resa disponibile a far parte della cabina di regia per continuare a fornire un proficuo contributo all’attuazione del Pnrr.

Superbonus, Camisa: cessione del credito può essere una soluzione, ma bisogna fare presto

“Come dimostrano i dati Istat pubblicati oggi il Superbonus è una misura che, nonostante alcune criticità, ha funzionato ed è servita a rilanciare il sistema economico del Paese. Arrivati a questo punto, però, come abbiamo già detto nei giorni scorsi, bisogna agire in fretta e trovare una soluzione che garantisca la monetizzazione dei crediti incagliati già maturati e di quelli che sono in procinto di maturazione”. Lo dichiara il Presidente di Confapi, Cristian Camisa.

“I tavoli tecnici sono al lavoro – spiega – ma la preoccupazione per oltre trentamila aziende e circa centosettantamila lavoratori resta molto forte. Riteniamo che la soluzione più percorribile per il futuro sia di offrire la possibilità a quelle aziende che hanno crediti incagliati di utilizzare lo sconto in fattura da portare in detrazione in un arco temporale tra i 4 e i 10 anni. Allungare i tempi in dichiarazione del credito d’imposta, infatti, consentirebbe alle imprese di respirare e al contempo per lo Stato non ci sarebbero problemi contabili di bilancio. Naturalmente perché ciò accada le parti restanti dei crediti annuali dovrebbero essere finanziate dalle banche, da Sace o da Cassa depositi e Prestiti, che avrebbero come garanzia i crediti stessi. Come Confapi abbiamo anche proposto al Governo – aggiunge – di aprire alla cessione del credito per un periodo temporale limitato, tempistica necessaria per rendere operativa l’eventuale cartolarizzazione del credito o gli anticipi F24, individuando aziende a partecipazione statale come Eni e Enel che hanno accumulato extraprofitti e avrebbero tutta la capienza necessaria”.

“È a rischio – conclude Camisa – la sopravvivenza delle nostre aziende: basti pensare che su 19 miliardi di euro di crediti incagliati, 3 miliardi fanno riferimento alle aziende Confapi. Sono in gioco le prospettive di lavoro di imprenditori, professionisti e operatori del settore, seri e corretti nello svolgimento delle proprie attività. Per questo occorre raggiungere quanto prima una decisione efficace e condivisa”.

Camisa a Cabina Regia per l’internazionalizzazione

Il presidente Cristian Camisa ha partecipato questa mattina (16 febbraio 2023) alla Cabina di Regia per l’internazionalizzazione co-presieduta dai Ministeri degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e delle Imprese e del Made in Italy presso la Sala Conferenze internazionali della Farnesina: un momento importante che ha visto, per la prima volta, la partecipazione di Confapi come membro permanente. Dal 1° gennaio 2022, con l’entrata in vigore della legge di bilancio per il 2022, la Confederazione è entrata ufficialmente a far parte, infatti, della Cabina di Regia che definisce ogni anno le linee di indirizzo strategico e le azioni in materia di promozione all’estero e internazionalizzazione del sistema produttivo.

Camisa nel suo intervento, dopo aver ringraziato i Ministri Tajani e Urso, ha sottolineato che “non possiamo che condividere l’idea che emerge dalla bozza di documento che noi sosteniamo da tempo, quella di varare, nei vari settori e ambiti dell’internazionalizzazione, politiche e strategie di sistema chiamando alla loro attuazione tutti gli attori in campo, pubblici e privati che siano così come le nostre strutture all’estero. Mai come in questo momento anche nel campo delle politiche industriali nazionali e estere c’è bisogno di procedere uniti e tutti nella stessa direzione”.

Il Presidente ha poi scattato una fotografia sul momento ricordando le criticità vissute dalle imprese. “Ci troviamo ancora ad affrontare tante sfide compresa quella di una guerra alle nostre porte e della scomposizione e ricomposizione degli equilibri geopolitici internazionali. E ancora: i costi dell’energia, delle materie prime e del loro approvvigionamento, le difficoltà della logistica che stanno affaticando il sistema che Confapi rappresenta”.

Poi come già denunciato in questi giorni ha ricordato “l’eventualità di un’ulteriore crisi che potrebbe derivare per tante nostre produzioni dalla carenza dei battery minerals come zinco, litio nichel e cobalto”, ipotizzando anche un eventuale ruolo di Sace come garante di quei metalli importati dalle grandi trading house.

Tra le nuove misure a supporto dell’internazionalizzazione, inoltre Confapi ritiene che sia utile definire linee di finanziamento mirate all’acquisto e/o all’anticipo sull’approvvigionamento delle materie prime come sostegno concreto alle esigenze di liquidità delle piccole e medie industrie. “Sull’importante e strategico tema della finanza agevolata” Camisa ha annunciato di aver “già inviato al MAECI un documento articolato con proposte che possono dare da subito un sostegno concreto alle nostre imprese”. In merito all’opportunità di ricomporre i mercati di riferimento per l’Italia ha poi aggiunto: “Noi come Confederazione ci siamo già mossi in tale direzione, organizzando alla fine del 2021, la seconda edizione del Summit UE- Africa, in presenza a Roma e a Dakar, dove sono stati organizzati più di 300 business meeting online, con la partecipazione di oltre mille imprese europee ed africane che hanno portato all’avvio di proficui scambi commerciali”.  Ma non solo “L’impegno del Governo e del mondo associativo deve focalizzarsi anche su quei Paesi con i quali abbiamo relazioni economiche storiche e consolidate. Pochi giorni fa abbiamo partecipato alla Conferenza sui Balcani occidentali che da sempre costituiscono un’area di interesse per le nostre imprese e sui quali occorre operare per rafforzare i rapporti e le opportunità di business”.

“Riteniamo importante – ha detto ancora il Presidente – organizzare missioni di sistema che vedano anche la partecipazione delle nostre imprenditrici e dei nostri imprenditori.  Ho letto con interesse le azioni e i focus proposti per il 2023.  Ci piacerebbe che il nostro sistema sia chiamato a parteciparvi: penso al tavolo Ucraina, alle iniziative in Polonia, in Turchia mercati già esplorati dalle nostre imprese così come alla valorizzazione di filiere produttive nelle quali le nostre imprese giocano un ruolo da protagonista. Si veda il settore agroalimentare, tessile, legno arredo. Importante anche lavorare ad una efficace campagna informativa e di promozione del nostro Made in Italy, attraverso una comunicazione puntuale e attenta”.

In merito all’impegno della Confederazione e agli obiettivi da raggiungere Camisa non ha dubbi: ”Pensiamo che le piccole e medie industrie possano dare un contributo importante, il nostro obiettivo a questo tavolo è quello di cercare di rendere tutte le missioni o le strategie che porremo in essere a misura delle piccole e medie aziende, anche perché spesso si parla dell’importanza che il nostro mondo sia al centro anche dell’attività politica ma poi a volte diventa più semplice confrontarsi con quella che è la grande industria”.  Per il Presidente Camisa “solo raccogliendo le istanze che vengono direttamente dal mondo imprenditoriale potremo attivare le giuste azioni e utilizzare al meglio le risorse a disposizione, un esempio virtuoso lo abbiamo dato in epoca post covid: la flessibilità delle nostre aziende ha permesso al sistema Paese di avere i tassi di PIL tra i più alti d’Europa con la percentuale di esportazione delle PMI pari al 48% del totale”. “Per queste ragioni – ha specificato – riteniamo di poter dare un contributo estremante importante. L’auspicio è che ognuno di noi si tolga quella casacca dei legittimi interessi anche delle associazioni e che si possa lavorare tutti insieme: penso veramente che insieme potremo fare un gran lavoro per cercare di sostenere il sistema dell’export e ottenere grandi risultati” ha concluso Camisa.

Online il numero di febbraio di Confapinews

E’ online il nuovo numero di Confapinews, il mensile d’informazione della Confederazione Piccola e Media Industria Privata. In primo piano questo mese gli interventi del Presidente Cristian Camisa sulla riforma delle pensioni, sulla proroga dell’Energy release, sul piano economico e di investimenti per i Balcani occidentali, promosso dall’Unione europea. A seguire tutte le attività Confapi (dai Tavoli ministeriali alle audizioni presso le varie Commissioni di Camera e Senato) e le ultime novità dall’Italia e dall’estero. Infine un aggiornamento dalle nostre territoriali e dal sistema Confapi.

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Confapi, revisione codice proprietà industriale: rendere il sistema più accessibile

Confapi ha preso parte alle audizioni sul disegno di legge 411, “Modifiche al codice della proprietà industriale” che si sono svolte presso la Commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare del Senato. Il provvedimento si inquadra nel progetto di riforma del sistema della proprietà industriale previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza nella Missione 1. Giorgio Giorgetti, componente di Giunta nazionale Confapi, nel corso del suo intervento ha evidenziato che le piccole e medie industrie sono da sempre considerate l’eccellenza della manifattura italiana, un potenziale che si traduce spesso in innovazioni di processo e soprattutto di prodotto. La tutela della proprietà industriale è quindi fondamentale sia per consentire alle imprese di realizzare sempre più marchi e brevetti innovativi, sia per avere strumenti adeguati di protezione. Confapi condivide pertanto la necessità di una revisione del codice della proprietà industriale, ma ritiene che si debba lavorare per rendere il sistema più accessibile in quanto caratterizzato ancora da procedure burocratiche spesso complesse. L’intervento normativo volto a tutelare le imprese dell’agroalimentare costituisce uno strumento di valorizzazione del nostro Made in Italy, diventa però determinante che l’unione europea stessa inizi a normare specifiche forme di tutela specie nei settori come l’intelligenza artificiale, industria 4.0, Internet of things e le piattaforme digitali. Ad oggi manca inoltre un sistema che verifichi, in maniera oggettiva e indipendente, se le piccole e medie imprese dispongono di una proprietà industriale. In questa direzione è necessario avvicinare di più il mondo della ricerca al sistema industriale sviluppando sinergie comuni. Confapi, in tal senso, ha già creato insieme all’Università di Tor Vergata “Contaminaction Hub”, un polo che riunisce ricercatori di varie competenze su tutto il territorio nazionale e aiuta le nostre pmi a creare nuovi prodotti e ad innovare. Molto interessante, secondo Confapi, la possibilità di avere Uffici di trasferimento tecnologico presso le Università e gli Enti di ricerca che possano favorire le collaborazioni con le imprese private. Apprezzabile anche il sistema di maggior tutela previsto per le imprese che espongono ad eventi fieristici. Un elemento di grande novità, soprattutto ai fini della repressione della contraffazione da parte di aziende straniere le quali potrebbero esporre prodotti in contraffazione che, al termine della manifestazione, diverrebbero difficilmente rintracciabili.

Presentato il progetto MicroCyber

È stato presentato questa mattina alla Camera dei Deputati il progetto MicroCyber, il cui scopo è quello di fornire supporto alle aziende del Mezzogiorno in materia di sicurezza in ambiente informatico. Il Polo “MicroCyber” è un progetto di partenariato pubblico-privato coordinato dell’Ente Nazionale per il Microcredito (ENM) che vede Confapi come uno dei principali partner. All’evento per Confapi ha partecipato il vicepresidente Corrado Alberto.

Il Polo MicroCyber ha come focus tecnologico lo sviluppo e la diffusione di competenze digitali innovative di cyber security, presso il target delle micro e piccole imprese e dei professionisti delle sette regioni del Sud Italia (Calabria, Sicilia, Puglia, Sardegna, Campania, Basilicata e Molise) e allo stesso tempo supporterà anche le PA e gli Enti locali del Sud Italia nella sensibilizzazione delle esigenze di sicurezza informatica. L’obiettivo è quello di rendere il loro livello di digitalizzazione sicuro e compatibile con un ambiente economico e imprenditoriale profondamente impattato dalla pandemia Covid-19.

“L’Ente Nazionale per il Microcredito attraverso il partenariato ‘MicroCyber’ è in prima linea per mettere a disposizione delle imprese e della Pubblica Amministrazione competenze ed esperienza in tema di valutazione del rischio cyber, misure di contrasto ai crimini informatici e strumenti innovativi di microfinanza, grazie a un ecosistema di partner specializzati”, ha dichiarato Mario Baccini, presidente ENM, che ha proseguito: “Gli attacchi informatici su scala mondiale dei giorni scorsi sono una prova tangibile della necessità di tutelare gli interessi economici delle aziende nello spazio virtuale. Questo progetto è destinato a essere il primo supporto per le imprese, i professionisti e la Pubblica Amministrazione al fine di supportare gli investimenti e proteggere i dati, vero petrolio del terzo millennio. Abbiamo voluto contribuire a questo processo attraverso il progetto MicroCyber che presentiamo oggi proprio in occasione del Safer Internet Day”.

Torna sul tema del recente attacco informatico ai danni delle infrastrutture telematiche anche Cristian Camisa, Presidente di Confapi, per cui “anche alla luce dell’attacco hacker a livello mondiale che si è registrato nei giorni scorsi, le imprese vanno sostenute nel processo di innovazione tecnologica. MicroCyber rappresenta, dunque, per Microcredito, per il Sistema Confapi e per tutti i partner del progetto, una grande opportunità nella sfida all’innovazione, garantendo competenza, sicurezza e competitività”. Doverosa una disamina della presente situazione italiana, dove, ravvisa ancora Camisa, lo sviluppo di nuove competenze è assolutamente necessario per intraprendere il processo di innovazione a livello aziendale. “Il progetto MicroCyber da questo punto di vista è strategico perché tra i suoi obiettivi ha proprio quello di fornire servizi di skill and training. Non a caso è rivolto strategicamente alle regioni del Meridione: l’obiettivo, infatti, è quello di affiancare le aziende che, nonostante siano dotate di grandi capacità e producano prodotti validi, non hanno al proprio interno le necessarie competenze”.

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