Lo scorso 16 settembre Confapi ha partecipato al Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale, convocato per un confronto tecnico sull’applicabilità del principio DNSH (Do No Significant Harm). All’incontro è intervenuto Gabriele Muzio, esperto di Confapi per il settore Ambiente. Il principio DNSH prevede che gli interventi ammessi dai Pnrr nazionali non arrechino nessun danno significativo all’ambiente, principio fondamentale per accedere ai finanziamenti del RRF (“Recovery and Resilience Facility”, il Dispositivo per la ripresa e la resilienza). Inoltre, i piani devono includere interventi che concorrono per il 37% delle risorse alla transizione ecologica. La preoccupazione, segnalata da Confapi, è che la burocrazia attualmente presente danneggi e, in alcuni casi, impedisca alle imprese di partecipare ai bandi previsti dal piano. L’esperienza fatta nell’analisi del DNSH attraverso le Pmi di Confapi, anche al di fuori del Pnrr, ha portato a confrontare non solo la guida operativa del Piano in fase di revisione, ma anche le schede previste da Simest. A proposito di manifattura, Confapi ha evidenziato che nella guida attuale non è presente alcuna scheda specifica per l’acquisto di attrezzature e macchinari, cosa che invece ritroviamo nelle schede di Simest, con tanto di chiari esempi di certificazioni che devono essere acquisite. Nello specifico, a titolo di esempio, non è chiaro se la realizzazione di un impianto fotovoltaico debba essere periziata nel rispetto del principio del DNSH. I rappresentanti del MEF e del MITE hanno apprezzato l’intervento tecnico e dettagliato svolto da Confapi, in quanto potrà apportare un contributo concreto alle finalità previste dal Tavolo.